Sentimento del Tempo è una raccolta di poesie di Giuseppe Ungaretti. Il tema centrale è la percezione fra il presente, il passato e l'eterno. Si è parlato, per questa raccolta del 1933 (poi '36 e '42), sia d'una forma di sensibilità barocca (ispirata, per ammissione del poeta stesso, dal paesaggio romano), sia d'un neoclassicismo che succederebbe all'espressionismo dell'Allegria. In entrambi i casi, si tratta di una distensione della poesia ungarettiana entro forme garantite dalla tradizione, in coerenza con la "restaurazione" che si venne operando in Italia, a partire all'incirca dagli anni venti, dopo l'acceso sperimentalismo delle avanguardie. Il rinnovamento è riscontrabile sul piano contenutistico e su quello formale. In questa poesia inoltre, si avverte un'ansia religiosa. L'opera appare ricca di figure mitologiche, fanno infatti comparsa alcune divinità. Non a caso la sezione principale dell'opera prende il nome di "La fine di Crono", Crono padre di Zeus (simboleggia il tempo). Roma è vista come la città barocca per eccellenza, e come la città eterna ove non esistono leggi temporali, città incapace di tramontare nel tempo.